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agio e tempo alter loco v arampa. 8
Ma dritto il pel di corno l onor porta,
tien fermo poi, suo contrari fugendo,
e la divina possa no va corta: 11
e cui ne duole va il core pungendo,
perché la fiama al gran foco s amorta,
a la pedetta profezia giugnendo. 14
44
(V 578)
1
Molto diletto e piacemi vedere
a giovane possente validore
dolze parole e umìle proferere,
e dipo la parola benfatore; 4
Letteratura italiana Einaudi 167
Chiaro Davanzati - Rime
largo, e dove s avene, tenere,
e mantenere amico e servidore,
e perché serva non degia dolere,
né co rimproccio porga suo valore. 8
E sì mi piace di lui dilettare,
in bella donna intender chiusamente,
e ch agia bella cera con usare; 11
e rlverisca ciascuno valente,
ed orgoglioso partirsi d amare,
e l suo costume che sia conoscente. 14
45
2
Molto mi piace veder cavaliero
cortese e savio, e sia ben costumato,
leale e puro e fermo veritero,
in tutto facca bono operato; 4
non troppo parli o che sia menzonero
o sforzi altrui per suo rico aquistato:
ma be sembianti e facca, viso clero
inver gli amici, e mostrisi invogliato. 8
Ancor mi piace più di lui vedere
di quel che mprende s è buon pugnatore:
perdendo, la ragion facca valere; 11
Letteratura italiana Einaudi 168
Chiaro Davanzati - Rime
e che diletti di volere onore
e ch ami Dio e l prossimo servire,
e del comune suo difenditore. 14
46
(V 585)
3
Ancor mi piace veglio canoscente,
di ciò ch egli ha fallato ripentuto,
e ritornare a Dio umilemente,
e rimembrar lo tempo ov è venuto; 4
e che dea belli asempri a tuta gente
e non conti lo mal ch egli ha veduto,
e meriti chi gli è stato servente,
ed amendi il pecato ov è caduto. 8
Ancor mi piace suo figlio riprenda
di male adoperare e di mentire,
e che l suo avere in vanità no spenda: 11
ed a cui deve sforzi di servire,
e serva là ove deve, e si racenda
in voler pregio per onor gradire. 14
Letteratura italiana Einaudi 169
Chiaro Davanzati - Rime
47
(V 586)
4
Ancor mi piace veder mercatante
ad un sol motto vender su mercato,
di lëaltate fermo, adoperante
ed istudioso e desto ed ispaccato, 4
con fermo viso, non molto parlante,
e non diletti lo male infamato,
e giorno e notti veghi, e sia pensante
in quale guisa possa esser laudato. 8
Ancor mi piace artefice sentito
di su arte pensare, argomentoso,
fatore, e lo lavoro suo pulito; 11
misurato, e non sia neghietoso,
e quando ha l tempo, desto ed amonito,
e facca suo overier ben vigoroso. 14
48
(V 587)
5
E piacemi e diletto certo assai
veder sergente desto di servire
fator, che non si vegia stanco mai
di volontà compresa d ubidire; 4
Letteratura italiana Einaudi 170
Chiaro Davanzati - Rime
non garitor né pianga li suoi guai,
piagente ed amoroso con disire;
e quando om l adomanda: «Dove vai?»,
cortesemente porga lo su dire. 8
Ancor mi piace segnor poder,
che tal servente sappia mantenere,
e ch è di meritarlo benvoglioso. 11
E piacemi donzel che può valere
che vaglia, e sempre sia disideroso
di soferenza e pregio di piacere. 14
49
(V 588)
6
E sì mi piace vedere pulzella,
piana ed umile e con bel regimento,
bassare gli ochi suoi quando favella,
poche parole, non gran parlamento; 4
e sì mi piace assai forte ed abella
s ha be costumi e n sé buon sentimento,
e quando ode di sé bona novella,
ch adopplichi lo bono in pensamento. 8
E piacemi ancora a dismisura
a bella donna savio ragionare,
e ch agia in sé avenante portatura, 11
Letteratura italiana Einaudi 171
Chiaro Davanzati - Rime
e ciò ch ama il marito degi amare
e se n andando fa bella andatura,
ed avenantemente salutare. 14
50
7
Ancor mi piace a vedova pensare
come suoi figli possa mantenere
in bei costumi, e del mal gastigare,
e che mantegna ben lo lor podere; 4
e che non pensi mai di maritare,
ma solamente lor pe sposo avere;
lor giovantute sappia comportare,
per se medesma castità volere. 8
E piacemi figlio che riverisca
cotal madre e diletti lo suo onore,
e li comandamenti suoi ubidisca; 11
che s impronti d aver lo suo amore
e di servirli già mai no rincresca,
ma le rafini sempre servidore. 14
Letteratura italiana Einaudi 172
Chiaro Davanzati - Rime
51
(V 590)
8
E sì mi piace padre argomentoso
in mantener suo figlio costumato
di bei costumi, e faccial temoroso;
e che l aprenda sì che sia laudato, 4
e che lo nvii e facialo studioso,
di buoni asempri sempre amaestrato;
d amare e di servire sia voglioso
a Dio, ed agli amici faccia a grato. 8
E piacemi gli dea invïamento,
onde sua vita possa mantenere
con giustizza, e non con fallimento; 11
e veritate in sé degia tenere,
e sempre inodi e scacci tradimento,
e con purezza improntisi d avere. 14
52
(V 591)
9
Ancor mi piace chi suo padre inora
e nagialo di ciò che gli è piagente,
e se n sua ubidenza ben dimora
e mostrasi di lui servir vogliente; 4
Letteratura italiana Einaudi 173
Chiaro Davanzati - Rime
e se per lui servir sempre lavora,
a zo che l vesta e tegna orevolmente;
e piacemi di Dio li dica ognora
come lo serva, e sia benivogliente; 8
e che gli dea lecenza di ben fare,
e no l adiri, ma tegnal gioioso;
e tuttavia lo degia confortare, 11
con sue parole farlo baldanzoso,
a ciò che possa l anima salvare
e l corpo suo tener disideroso. 14
53
(V 592)
10
E piacemi vedere rilegioso
casto ed amanito di ben fare,
e che non sia legiadro e vizïoso,
e de la morte sempre ricordare, 4
e sia d amare Dio disideroso,
e star gichitamente sovr altare;
e paia intra la gente vergognoso,
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